DIO COME GARANTE DELL'EVIDENZA
Cartesio sostiene che il soggetto è sicuro della propria esistenza come essere pensante, è certo anche delle proprie idee. Le idee per il filosofo si ineriscono nella mente.
Distingue quindi tre categorie: idee avventizie→ provenienti dall'esterno.
 idee fattizie→costruite da noi. Le idee innate→ non possono derivare dall'esterno, ma che sembrano nate con me. Il soggetto però che è sicuro dell'esistenza delle idee non può essere certo della realtà delle cose perché ingannato dal genio maligno che gli fa credere esistenti cose create dalla sua immaginazione. Unico modo di arrivare ad una verità delle cose, è interrogarsi sulle loro cause.
Tra esse vi è l'idea di Dio!
Vi è l'idea innata di Dio come essere perfetto, che ha creato il mondo e l'uomo.
                                                     DIO:→ non può  scaturire da un essere imperfetto proporzionalità
                                                       ↴        tra la perfezione di un'idea e la perfezione della sua causa.
                                       Deve scaturire da un essere perfetto che l'ha impressa nella mente umana.
                                       argomento del marchio di fabbricazione.

 Implica necessariamente l'esistenza di Dio. prova ontologica. 


Dio è buono e non inganna gli uomini dunque la facoltà conoscitiva degli uomini è affidabile, ed è vero che ciò che la ragione ci presenta in modo chiaro e distinto revoca il dubbio sulla realtà e uscita del solipsismo. 


Cartesio sostiene inoltre che Dio non costituisce il primo criterio di verità, ma un criterio aggiuntivo  a quella dell'evidenza soggettiva del cogito. Dio quindi ha un ruolo fondamentale nella scienza, infatti la scienza cartesiana trova in Dio la sua più completa fondazione.

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