DUALISMO CARTESIANO
Se mente e corpo (ed in particolare il cervello) sono a prima vista completamente separati e non possono interagire, come si possono spiegare la gran moltitudine dei fenomeni di cui abbiamo esperienza nella vita di tutti i giorni? 
Esempi:
  • Se il mio corpo si ferisce, è la mente a sentire il dolore;
  • La mia volontà muove il corpo;
  • La mente sembra essere cosciente del corpo e tramite questo percepisce gli oggetti nel mondo;
  • La mente dipende dallo stato del corpo;
  • Nel sonno, la mente sogna
Nell'esperienza quotidiana ci si imbatte in una distanza incolmabile tra fenomeni fisici e fenomeni psichici, ad esempio nell'intenzionalità o nella differenza tra leggi causali e leggi associative.

Dualismo cartesiano

Uno degli argomenti addotti da Cartesio è che se posso immaginare un sistema meccanico(usando solo materia e movimento) per descrivere il comportamento di un fenomeno, con ciò ho anche dato una spiegazione meccanica ed il fenomeno può (e dovrebbe) essere studiato dalla meccanica (effettivamente ad un livello fondamentale della fisica). Solo due fenomeni, secondo Cartesio, sfuggono alla capacità esplicativa della meccanica: la mente e il linguaggio. Per questi due fenomeni perciò si doveva introdurre una spiegazione al di fuori dal dominio della meccanica, e quindi in un dominio ontologicamente separato dalla materia. Cartesio denominava la materia, riferendosi alla sua proprietà più elementare, res extensa, e la mente res cogitans. Queste erano le due sostanze ontologicamente separate tra cui non poteva esistere alcuna influenza di tipo causale.
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Vi sono diversi  tipi di dualismo della mente possono essere ricondotti a quattro categorie:
  1. dualismo metodologico (connesso al dualismo epistemologico): la sfera mentale viene conosciuta in modo diverso da quello in cui viene esperita la sfera "naturale";
  2. dualismo concettuale intensionale: la sfera mentale e quella fisica sono linguisticamente e fenomenologicamente distinte, ma può essere possibile che vi sia una corrispondenza tra le estensioni dei predicati psicologici e fisici;
  3. dualismo concettuale estensionale: non vi può essere corrispondenza tra le descrizioni dei fenomeni psicologici e di quelli fisici;
  4. dualismo ontologico, la versione più radicalmente opposta al monismo, ulteriormente suddivisibile in:
    • dualismo delle sostanze: corrispondente al dualismo cartesiano classico, vede mente e cervello come due sostanze diverse;
    • dualismo delle proprietà: la sostanza può essere la stessa, ma il pensare e la materialità sono aspetti completamente separati ed irriducibili l'uno all'altro.

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